Una storia di successo che passa attraverso aneddoti, curiosità ed aspetti tecnici. Senza dimenticare il contributo di Ecocap’s.

Contenitore ermetico non richiudibile: è così che viene definita la lattina.

L’origine del nome viene da lontano e si rifà al materiale con cui nacquero le prime lattine, la latta appunto, una lamina di ferro su cui viene messa un sottile patina di stagno.

Risale al 1957 la produzione delle prime lattine, che ebbero immediatamente una discreta diffusione legata in particolare alle caratteristiche dell’alluminio, malleabile, leggero ed economico.

Fu la birra la prima bevanda in lattina. Fabbricate in latta, furono commercializzate negli anni Trenta del Novecento in Virginia a Richmond. Precedentemente, i tentativi fatti erano falliti, per due motivi:

• a contatto con il liquido, il metallo rilasciava sostanze che alteravano il sapore e che erano pericolose per la salute;
• l’anidride carbonica faceva gonfiare il volume del contenuto fino a far scoppiare la lattina.

La soluzione fu trovata dalla Gottfried Krueger Brewery che nel 1935 commercializzò le prime birre in lattine di latta. Il successo fu completato sostituendo la latta con l’alluminio: materiale unico e performante.

LATTINE: FORMA E CARATTERISTICHE

La classica lattina di alluminio utilizzata per le bibite è formata da due parti: il corpo cilindrico e il fondo si ottengono attraverso l’imbutitura, il coperchio stampato è invece applicato con l’aggraffatura.

Tra i plus dell’alluminio c’è la riduzione dello spessore, un decimo di millimetro, quanto un foglio di carta, associata a una notevole resistenza: il foglio di alluminio può reggere alla pressione di 6 atmosfere.

Negli anni, le lattine sono state modificate diverse volte, a cominciare dall’apertura. All’inizio, il top era ermetico e per aprirla era necessario praticare un foro.

Successivamente, all’inizio degli anni ’70, venne introdotta l’apertura a linguetta verso l’esterno. Con le lattine della Pepsi Cola apparve l’apertura a pressione verso l’interno, più sicura.

È del 1975 un’altra innovazione significativa: la linguetta che resta attaccata alla lattina, più ecologica e con un impatto ambientale minore rispetto alle precedenti.

Frutto di studi approfonditi, la forma cilindrica della lattina è un buon compromesso fra l’esigenza di ottimizzare lo spazio in ambito logistico e tutelare l’ergonomia.

La linguetta è stata studiata per facilitare l’apertura, mentre la scelta di mantenere concava la parte inferiore serve a distribuire il peso senza impiegare ulteriore materiale per rinforzare le estremità della lattina.

UN’EVOLUZIONE CONTINUA: LATTINE E DESIGN

La sleek can è il nuovo design della lattina: più snello ed elegante, viene introdotto nel 2005 in Francia.

Alla base dell’evoluzione l’esigenza di mantenere intatto il contenuto (33 cl) rendendo però il layout più ergonomico e piacevole: da 11,5 centimetri di altezza si passa a 14,5 cm con un conseguente restringimento del diametro. Questo “new style” è stato scelto per le lattine di Coca Cola, Fanta e Sprite, influenzati probabilmente dagli energy drink che sono commercializzati in lattine strette e lunghe.

Anche la Pepsi ha posto molta attenzione alle lattine. Nel 2015, è stato promosso un concorso, rivolto ai giovani designer, per rivitalizzare l’aspetto esterno della lattina. L’obiettivo del progetto era riuscire a stupire, distinguersi sul mercato, dando valore al contenitore e non solo al contenuto.

Materiale duttile e malleabile, l’alluminio consente ai progettisti e ai designer di dare vita a nuove e sorprendenti forme.

ECOCAP’S FA LA SUA PARTE NELLA STORIA DELLE LATTINE

Ecocap’s, con il suo brevetto TopSyl, ha contribuito all’innovazione e al restyling dello stile delle lattine, rendendole allo stesso tempo più igieniche e sicure.

Le cap di Ecocap’s, realizzate in alluminio e termosaldate alla lattina senza l’uso di colle, offrono infatti ai brand un nuovo spazio per la comunicazione e il marketing, offrendo contemporaneamente importanti garanzie in termini di sicurezza, praticità e pulizia.

Da 241 a 725 milioni di dollari (nel 2030), sarà questo il trend per il business del vino in lattina, che continua a crescere. Nel Regno Unito, Waitrose lo utilizzerà per i piccoli formati, eliminando il vetro.

Sebbene relativamente poco apprezzato in Italia, il vino in lattina può ormai considerarsi un fenomeno globale, e le conferme arrivano da più parti.

Un segmento di mercato che nel 2021 è stato stimato in 241 milioni di dollari e che entro il 2030 potrebbe toccare i 725 milioni di dollari, con una crescita del 13% all’anno, secondo un’indagine di “Straits Research”.

Anche se non ha ancora sedotto i puristi, piace molto alle giovani generazioni e guadagna in questo modo nuovi ambiti di mercato: per semplicità d’uso e consumo, per la sostenibilità, per una miglior protezione del contenuto dalla luce, per comodità nella gestione delle forniture e per ambiti legati alla comunicazione di marketing e di etichetta.

Sono infatti numerose le realtà che stanno investendo in questa direzione e importanti pubblicazioni internazionali, come “Wine Spectator”, stanno dedicando una quota crescente di spazio e recensioni ai vini in lattina.

LA SOSTENIBILITÀ, LA CHIAVE DI SVOLTA

La vera chiave di svolta per l’affermazione dei vini in lattina, oltre all’imprescindibile miglioramento a livello qualitativo, è legata alla sostenibilità, seppur con le diverse specificità dei mercati di riferimento.

Un esempio arriva dal colosso della grande distribuzione inglese WaitRose che, a inizio anno, ha dichiarato che sostituirà tutti i formati più piccoli di vino (dalle mezze bottiglie in giù, a eccezione di Champagne, Prosecco, Cava e Rioja), con l’intento di avere packaging più leggeri, più semplici da riciclare e che producano meno CO₂ (soprattutto a livello di logistica), questo per risparmiare 320 tonnellate di packaging, oltre che dare un taglio netto alla “carbon footprint” generata.

Un cambiamento sicuramente rilevante in un mercato dove il vino a marchio del distributore è forte e costituito da realtà di spessore. Solo lo scorso anno sono state vendute circa 30 milioni di confezioni di vino di dimensioni inferiori rispetto alla bottiglia da 0,75 litri.

IL CASO SVEDESE

Se in UK la tendenza è questa, nei mercati scandinavi, soprattutto in quello svedese, gestito dall’agenzia monopolistica Systembolaget, almeno per una quota del vino d’importazione l’alternativa al vetro sarà obbligatoria.

Systembolaget ha dichiarato che entro la fine del 2023 taglierà l’impronta climatica dei suoi imballaggi del 10%.

Molti clienti che comprano vino in bottiglia dovranno optare per imballaggi, come cartone, pet o lattina, che abbiano un minor impatto climatico.

In una nota della stessa agenzia, oltre a raccomandare l’uso degli imballaggi in cartone, si suggerisce anche l’uso delle lattine, sia perché molto leggere, sia per l’alto livello di riciclabilità dell’alluminio: il 75% di tutto l’alluminio che è stato prodotto nel mondo, è ancora in uso.

Segnali che testimoniano un cambiamento in corso, che non possono essere ignorati da un Paese come l’Italia.

E che possono avere ripercussioni significative sulle imprese impegnate nel segmento del confezionamento in lattina, a partire proprio da Ecocap’s.

Ecocap’s e il suo brevetto TopSyl consolidano la propria presenza in Medio Oriente grazie a Coca-Cola Company e potendo garantire soluzioni versatili, igieniche ed ecocompatibili.

In risposta a consumatori sempre più consapevoli della necessità di varie soluzioni di imballaggio sicure, Coca‑Cola Company ha lanciato una pellicola protettiva in Israele.

Coca‑Cola Company  ha deciso di preservare la qualità del soft drink ricorrendo all’innovativo TopSyl, il sistema di protezione delle lattine realizzato attraverso capsule ecosostenibili di alluminio termosaldato brevetto internazionale di Ecocap’s.

ECOCAP’S: SOLUZIONI IGIENICHE, ALL’AVANGUARDIA ED ECOCOMPATIBILI

Ecocap’s, costantemente impegnata nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia per preservare e proteggere le bevande in lattina e i consumatori finali, mette a disposizione del comparto beverage macchinari innovativi e performanti.

È di Ecocap’s il brevetto TopSyl, la sottile protezione termosaldata al top della lattina che garantisce igiene e sicurezza dal confezionamento al consumo.

TopSyl protegge le lattine non appena vengono riempite, salvaguardando il prodotto, il consumatore e il produttore. Non consente la formazione di umidità tra la protezione e la lattina, quindi previene la formazione di muffe e la proliferazione della flora batterica.

Valore aggiunto di Ecocap’s è la continua attenzione alla sostenibilità ambientale: le caps sono ecologiche e riciclabili al 100% e i macchinari garantiscono alta produttività a fronte di un ridotto consumo energetico.

UNO SGUARDO AI DATI

Una fotografia scattata sulle tendenze dei consumatori sauditi, condotta da McKinsey & Company nel marzo 2021, ha mostrato che il 39% della popolazione predilige imballaggi sicuri e igienici.

Questa nuova soluzione di imballaggio risponde di fatto a una preoccupazione crescente in materia di igiene da parte del consumatore finale che alla fine ne trarrà beneficio.

Igiene, sicurezza, riciclabilità, eleganza e comunicazione: sono gli elementi di TopSyl, il brevetto di Ecocap’s adottato da San Bernardo per l’acqua minerale e per i soft drink in lattina prodotti anche per terzi.

San Bernando, azienda controllata del Gruppo Montecristo, presente sui mercati delle acque minerali e dei soft drink, ha adottato le capsule ecosostenibili TopSyl, brevetto internazionale di Ecocap’s.

Garantire l’igiene del packaging delle lattine e distinguersi da offerte analoghe utilizzando tutti gli elementi della lattina come strumento di marketing communication: sono questi gli obiettivi che hanno spinto San Bernardo a scegliere Topsyl, il sistema di sigillatura di Ecocap’s.

Ulteriore plus che ha fortemente inciso sulla scelta è la sostenibilità: Topsyl è un dischetto di alluminio termosaldato, senza uso di colle, a vantaggio dell’igienicità, dell’economicità e della riciclabilità totale dei materiali. 100% sostenibile!

ALLA BASE DELLA SCELTA DEL TOPSYL

San Bernardo nel 2021 ha deciso di adottare il packaging delle lattine in alluminio nel formato sleek per essere più green friendly e per dare al consumatore un’ulteriore possibilità di scelta rendendo disponibile un pack leggero, facile da differenziare e riciclare.
La scelta della lattina richiama una sorta di eleganza visiva e tattile ricordando per l’appunto un bicchiere. Inoltre il prodotto dotato di Topsyl, nella percezione del consumatore, lo avvicina a quella classe di bevande fatta di spumantini e vini che ne giustifica un costo più alto.

A tutto ciò si aggiunge la possibilità di comunicare limited edition, eventi sportivi, concorsi e promo commerciali. La lattina in alluminio con Topsyl è stata infatti molto apprezzata nel canale Horeca, che San Bernardo ha scelto come mercato di riferimento privilegiato.

LA MACCHINA PER IL PACKAGING DELLE LATTINE

La macchina per il packaging di Ecocap’s è operativa presso lo stabilimento di Ormea, in provincia di Cuneo, dove viene sviluppata la maggior parte della produzione.

La macchina è stata inserita in linea di produzione utilizzando l’affitto (una delle formule previste da Ecocap’s) e vincolando San Bernardo solo all’acquisto delle capsule personalizzate.

La macchina per il packaging delle bevande in lattina personalizzabili è stata sviluppata per le linee produttive più grandi di birrifici e di produttori di soft drinks e acque minerali.

Macchina rotativa a 60 stazioni con una produttività oraria di 20mila lattine, si colloca molto facilmente nel fine linea, senza stravolgere il lay-out produttivo.

Una visione, quella solidale, che da sempre anima le iniziative e le attività del Gruppo Cassoli e delle sue aziende, tra cui Ecocap’s. Un impegno concreto e quotidiano, teso allo sviluppo, alla crescita e al benessere della comunità circostante.

Specializzata nella produzione di macchine innovative per il packaging e detentrice del brevetto TopSyl, il rivoluzionario sistema per la sigillatura delle lattine, Ecocap’s si distingue anche in quanto azienda responsabile, che partecipa attivamente alla costruzione di una sostenibilità sociale negli ambiti in cui opera.

Il contatto e la relazione con la comunità circostante sono per Ecocap’s, e per il Gruppo Cassoli di cui fa parte, elementi fondamentali, che si concretizzano in attività volte al supporto delle persone più fragili e al sostegno di associazioni di volontariato locali.

Un impegno solidale e un desiderio comunitario di partecipazione e condivisione che ha portato il Gruppo a sostenere, attraverso un progetto di finanziamento per il 2023, l’Emporio Solidale il Sole, l’associazione di volontari con sede a Casalecchio di Reno che provvede alla distribuzione di aiuti alimentari e all’erogazione di misure di accompagnamento per orientare e aiutare le persone in difficoltà.

Sono 120 le famiglie fragili del territorio che l’associazione non profit affianca attraverso la somministrazione di generi alimentari e prodotti per l’igiene della persona e della casa, ma anche garantendo un punto di ascolto e di scambio tra le persone.

Grazie alla sua proposta di soluzioni versatili ed ecocompatibili, Ecocap’s e il suo brevetto TopSyl arrivano in Medio Oriente.

Code Red, uno degli energy drink più diffusi in Medio Oriente, ha adottato le capsule ecosostenibili TopSyl, brevetto internazionale di Ecocap’s.

Code Red è una bibita prodotta da Alesayi Beverages Co. “ABC”, azienda specializzata nella produzione di succhi e bevande di qualità. Qualità che l’azienda ha deciso di preservare ricorrendo all’innovativo TopSyl, il sistema di protezione delle lattine realizzato attraverso capsule di alluminio termosaldato targate Ecocap’s.

ECOCAP’S: SOLUZIONI VERSATILI, INNOVATIVE ED ECOCOMPATIBILI

Costantemente impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative per preservare e proteggere le bevande in lattina, Ecocap’s mette a disposizione del comparto beverage macchinari all’avanguardia e altamente performanti.

È di Ecocap’s il brevetto TopSyl, il sistema costituito da una sottile protezione termosaldata al top della lattina che garantisce igiene e sicurezza dal confezionamento al consumo.

TopSyl può essere applicato su ogni tipo e formato di bibita in lattina, senza richiedere l’uso di colle.

Tratto distintivo di Ecocap’s è l’attenzione alla sostenibilità ambientale: le caps sono ecologiche e riciclabili al 100% e i macchinari garantiscono ottimi rendimenti a fronte di un ridotto consumo energetico.

UNO SGUARDO AD ALESAYI BEVERAGES COMPANY

Fondata nel 1968, Alesayi Beverages Co. è un’azienda con base in Arabia Saudita che ha come core business la produzione di una vasta gamma di bevande. Quelle analcoliche gassate, tra cui Alsi Cola, sono state lanciate nel 1983. Da allora, ABC si è specializzata nella produzione di succhi e bibite gassate.

Negli anni successivi ABC ha ampliato la propria gamma introducendo nell’offerta anche bevande energetiche, come Code Red, oggi leader nel suo mercato di riferimento.

La solidarietà non si ferma: dipendenti e collaboratori del Gruppo Cassoli sono al fianco della Fondazione ANT, per una Pasqua all’insegna della condivisione e della vicinanza verso i più fragili.

Festività pasquali all’insegna della solidarietà e della condivisione quelle che Cassoli Group – con le aziende Ecocap’s, CPS Company e Nema Automazione – si appresta a celebrare insieme a dipendenti e collaboratori.

Il rapporto con la comunità in cui il Gruppo Cassoli opera sono elementi fondamentali che si concretizzano in attività volte al supporto delle persone più fragili e bisognose e al sostegno di associazioni di volontariato locali.

IL TEAM DEL GRUPPO CASSOLI A SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE ANT

Come per gli anni precedenti, prosegue il sostegno dell’intero Gruppo Cassoli a realtà assistenziali del territorio bolognese.

Un impegno solidale e un desiderio di partecipazione che ha portato i dipendenti e collaboratori dell’azienda a sostenere la Fondazione ANT, attraverso l’acquisto di colombe e uova di Pasqua. Grazie all’azienda che ha fatto da tramite con la onlus, l’intera squadra ha voluto aiutare e sostenere l’associazione e la sua preziosa opera di assistenza oncologica.